© Olivio Argenti 

Il Mostro #5

Inaugurazione:

Sabato 17 Dicembre 2016  h. 20.00

H 21.30 – Caterina Sebastiano (soprano) e Thomas Corvaglia (piano) in Concerto

Domenica 18 Dicembre 2016  h. 20.00

Ingresso Gratuito

Durata della mostra:

Dal 17 al 29 Dicembre 

Ingresso riservato ai soli soci
Tessera obbligatoria TAG (gratuita)

Il Mostro è dentro di te e ti spinge a pensare che le tue foto sono le migliori e che devi mostrarle a tutti.

Allora fallo uscire! Partecipa alla collettiva della Tevere Art Gallery che si terrà da sabato 17 a giovedì 29 Dicembre.

Il Mostro è una mostra fotografica collettiva curata da Luciano Corvaglia.

Verrà stampato il catalogo della mostra.

Orari:

Dal 19 al 29 Dicembre
h. 17.30 – h. 19.30

Ingresso Gratuito

vedi anche Eventi TAG

In mostra le opere di:

  • Stefano Barbaccia
  • Giampaola Bellini
  • Melania Buhalakis
  • Giulia Caminito
  • Vanna Carlucci
  • Giovanna Chessa
  • Federico Cianciaruso
  • Domenico Cippitelli
  • Massimo De Simone
  • Aliona Donca
  • Ernesto Fiorentino
  • Carmine Frigioni
  • Simone Galli
  • Paola Giorgi
  • Cristiano Guida
  • Luca Iovino
  • Sandro Laìno
  • Fabrizio Loiacono
  • Marco Marassi
  • Valentina Marassi
  • Sandra Paul
  • Salvatore Petrilli
  • Claudia Prontera
  • Francesco Riso
  • Alessandro Romagnoli
  • Ozge Sahin
  • Ilenia Urso
  • Barbara Visca

Il Mostro #5 e Roberto Cavallini

Catalogo Web del Mostro #5 

– Le copie cartacee sono terminate – 

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Esito delle Votazioni:

MONSTERpic

Alessandro Romagnoli

Fotografo più votato a “Il Mostro #5” dal Pubblico

Marco Marassi

Fotografo più votato (ex aequo)  a “Il Mostro #5” dai Fotografi in Mostra

Buck up and cry!

Il cosmetico più astuto e artificioso è stato quello per il quale l’uomo non avrebbe dovuto piangere in nessuna circostanza.

Trucco e pianto spesso sono stati confusi fino a trasformarsi in tabù. Il pianto nell’antichità, come tutti i liquidi del corpo umano – il sangue, il sudore, lo sperma – era sinonimo di vita e vitalità. Nelle situazioni estreme l’eroe piange e così si sente vivo. Dopo il lutto e la disperazione, può rinascere. Il pianto degli uomini si svela già da subito diverso da quello delle donne: le lacrime femminili sono inesauribili e le sfinisce, quello degli uomini permette la palingenesi.

L’uomo che piange non è un fatto contemporaneo e sicuramente le lacrime hanno una funzione catartica e fortemente empatica. L’uomo che piange è un valore positivo del mondo contemporaneo come di quello classico, pulisce l’anima dando sfogo alle sue sofferenze.

Così come il pianto, nel corso del tempo il trucco è diventato un forte veicolo di concetti a volte diametralmente opposti. In passato l’ideale della bellezza aveva un significato spirituale, gli egiziani come i greci ed i romani credevano infatti che la bellezza fosse gradita agli dei. Utilizzavano la Kohl, una polvere di colore scuro ottenuta dalla macinazione del bruciato di mandorle, il piombo e il rame, minerali, cenere e ocra. Nei paesi europei la carnagione pallida divenne nota come segno di ricchezza e di posizione sociale come nel Rinascimento italiano. Intorno al periodo Vittoriano, il trucco del viso cominciò ad essere associato a prostitute ed attrici.

Dal patriottismo all’emancipazione sessuale: donne che hanno sedotto uomini, donne che si sono emancipate da stereotipi di uomini che hanno idealizzato una rappresentazione di femminile fino a riappropriarsene facendo nuovamente, prepotentemente uso di cosmetici, in un lungo ciclo evolutivo.

Truccarsi è inversamente proporzionale alla forza di piangere? Ci si trucca per non piangere o si piange per liberarsi da un trucco pesante?

Luca Iovino

Fotografo più votato (ex aequo)  a “Il Mostro #5” dai Fotografi in Mostra

Le Notti Bianche

Una storia d’amore vissuta per immagini. La nascita, la sua attesa e il suo abbandono, destinato a durare – silente ed eterno – tra le pieghe di una notte che non si spegne mai.

Melania Buhalakis

Fotografia più votata (ex aequo)  a “Il Mostro #5” dal Pubblico

Marchio

Gli umani hanno deturpato la tua anima,
non resta che celarla.

Sandra Paul

Fotografia più votata (ex aequo)  a “Il Mostro #5” dal Pubblico

La pause du musicien

Stavo passeggiando in questo parco, a Pechino, era pieno di pensionati che condividevano balli, giochi, arti marziali… era bello vederli vivere insieme momenti di armonia.

E poi vidi questo signore, suonava un’antico strumento somigliante ad un organo, uno sceng (ho cercato dopo), intrigata mi messi a guardarlo… dopo poco fece una pausa, una pausa sigaretta… gli chiesi (con gesti) se potessi fotografarlo lui e il suo strumento… Abbiamo anche noi condiviso un momento di armonia, per un’attimo.

Kingeston – Ernesto Fiorentino

Fotografia più votata a “Il Mostro #5” dai Fotografi in Mostra

Omaggio ad Escher

Foto inaugurazione: