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a cura di Giuseppe Ussani d’Escobar  08.05.2015 – 04.06.2015

Ed ecco i giovani di “Just Young” approdare alla Tevere Art Gallery, dall’acqua viene la vita e qui l’arte vuole rinascere fresca, impulsiva e provocatoria.

“Just Young” è lo tsunami della liberta, privo di preconcetti e pregiudizi, ed ecco le tele di Grace Volpe vibranti e naturali, dai colori intensi e sensibili, sono tessuti che si rinnovano, la vita interna ed esterna del corpo che vive di continui dinamismi; e poi la corteccia lunga, verticale che si tende nello spazio nella sua agile contorsione di Marco De Rosa, la natura è l’impronta dell’artista, lasciare segni di questa natura che muore, per continuare a vivere tenacemente nello spazio e nel tempo, l’ostinazione a crescere della materia che sceglie le sue forme.
Poi ci sono i Moles di Andrea Frosolini, le mappe di pelle dove i nei sono costellazioni, punti di riferimento per il viandante che si perde nello spazio, sono le Vie dei Canti degli Aborigeni australiani, microcosmi che si riflettono nella rigenerazione sulla terra del macrocosmo, specchio dell’universo, rituali che segnano passaggi in un progetto silenzioso e vivificante, al centro la carnalità dell’umano che, in questa era di tecnologie, dimentica di essere parte dell’immensa ed immanente natura.
A passo deciso arrivano le Gambe di Stefania Manzata: organiche, autonome, si sviluppano come colonne nello spazio, nella loro essenza primitiva e resistente al progresso, quelle gambe che per migliaia di anni hanno portato l’uomo lontano nei suoi spostamenti, noi bipedi diversi dagli altri mammiferi della catena evolutiva eppur così fragili. Nella testa, color fango, del primo uomo che emerge dalla sorgente della creazione, Stefania plasma il desiderio di vedere la nascita di un uomo nuovo, più autentico e partecipe insaziabile del miracolo della natura, miracolo che si concretizza nella germinazione dell’albero uomo da cui scaturisce il sogno dell’uccellino che si prepara al volo della fantasia.
Alla ricerca dell’archetipo va anche Mario Mei: la sua iuta, sporcata dai colori primari, si trasforma in tessuto vivo, in laboratorio alchemico dove la tentazione dell’oro è sempre viva, quale luce, illuminazione, rivelazione e nobiltà dell’emozione nell’immutabilità e nella sublimazione del tempo.
La donna di Assia Vignanelli Zichella nasce nella pienezza della sua autoconsapevolezza, in uno stato mentale di raffinata bellezza, la materia del corpo si trasforma in varianti cromatismi, e la donna nella sua fisicità rinnovata sembra scaturire dal colore.
Ed ecco la Maschera di Caterina Stillitano, semitrasparente sembianza umana, la pelle è solo un velo ed il cuore palpita sotto questa membrana che unisce e non separa l’uomo nella sua essenza dal Cosmo. Caterina con il suo Modello d’ingranaggi, tubetti svuotati di colore, rotelline, invita l’uomo ad entrare in questa prodigiosa macchina scenografica, a farne parte, a lasciarsi risucchiare da questa dimensione parallela, potenzialmente mobile e viva, che tutto sembra voler trasformare al solo fugace contatto epidermico; gli occhi penetrano in questo spazio sacrale, si perdono nella danza della meccanica.
Marianna Felicetti apre una ferita nell’anima dell’osservatore con la sua tela rosso sangue, incantesimo di spazio vitale che conosce una sua razionalità aggregante ed organizzatrice del colore musicale, orchestrato. Una gabbia si allunga quale clessidra nell’aria, si strozza per poi aprirsi e lasciarsi attraversare dal canto ovattato del tempo, un tempo che procede in punta di piedi senza disturbare, tragicità che svuota e colma l’anima; il pensiero è sospeso ad ascoltare, a percepire il rumore del silenzio.
Li Fei sorride attraverso il suo Buddha meteoritico delle piccole insignificanti preoccupazioni, vuote di saggezza e contemplazione, del vissuto quotidiano degli uomini, distolti dalla verità e dalla pace interiore da un mondo che idolatra la superficialità e la velocità.
Ci colpisce la cadenza ritmica fisica e metafisica dei bozzetti di Constantin Christophe: la Ballerina, la Proserpina e il Mosè dallo spazio vuoto del foglio vengono fuori leggeri nel costruttivismo astratto dei quadrati alla Mondrian della pagina bianca, sospesi in un vortice fetish che trasforma la realtà anche più monumentale e “seria” in toy, smaterializzandola e riassemblandola secondo le regole del gioco a colpi di rossetto e di smalto per le unghie.
Il nostro sguardo vaga nei meandri di questa mostra: siamo dentro le vene, la circolazione del corpo, dentro un anima giovane e ci lasciamo scorrere, nel processo di rivitalizzazione! Nuova linfa, che insegue il sogno, offerta ad un uomo, quello di oggi devitalizzato! La prua di una barca, realizzata da Mei, ci attende per salpare verso nuovi orizzonti: qui era il porto del sale dell’antica Roma ed il sale diventa installazione, forma mutevole in divenire si blocca nei suoi magici cristalli; le saline, colpite dal sole, diventano un bagno di luminosità abbagliante, ed una luce, anche qui alla TAG, sulle sponde del Tevere, si apre una strada dalle viscere del sale; il legno della barca vuole riprendere la navigazione, la storia rivive nel suo infinito ciclo. Aggiungiamo un pizzico di sale a questa vita, nutriamola di emozioni e sensazioni, mettiamo da parte le paure e gli indugi, ed abbandoniamoci ai sensi che guidano lo spirito nelle sue sublimi esplorazioni.

Gli Artisti:


• Grace Volpe
• Andrea Frosolini
• 
Marco De Rosa
• 
Marianna Felicetti
• 
Caterina Stillitano
• 
Mario Mei
• 
Stefania Manzata
• 
Assia Vignanelli Zichella
• 
Li Fei
• 
Christophe Constantin

Inaugurazione:

Venerdì 8 maggio 2015  

Tag JUST YOUNG TAG a cura di Giuseppe Ussani d’Escobar H 20,30

On The Rock’s concerto Live H 21,30

Ingresso e prosecco 5€

On The Rock's FOTO.SITO

On The Rock’s è un progetto piano e voce che propone riarrangiamenti in chiave acustica/jazz di famosissimi brani pop/rock, da Rettore ai Metallica, da Britney Spears a Culture Club, Nada, Nirvana, Acqua e molti altri, intriso di cambi di tempo, variazioni armoniche, rendendoli attuali, fruibili da tutti e decisamente molto divertenti.

“Il POP come non andrebbe mai suonato, il ROCK che farebbe terrore ad Ozzy Osbourne, il JAZZ che attenta il meritato riposo di Duke Ellington…”

Federica Zammarchi – Voce
Gianluca Massetti – Piano

Durata della Mostra:

dall’ 8 maggio 2015 al 4 giugno 2015

Orari Mostra:

L M : Chiuso
M G V: h. 17.00 – 19.30 oppure vedi Eventi TAG
S D: Chiuso, oppure vedi Eventi TAG

 Ingresso riservato ai soli soci.

Tessera obbligatoria TAG (gratuita). [ssba]