Il Cadavere Squisito

Il Cadavere Squisito è un evento organizzato dalla Tevere Art Gallery e dall’artista e curatrice Virginia Zeqireya.

In questi incontri mensili la galleria vuole proporsi come un foglio bianco sul quale invitare le menti creative più varie, a lasciare un segno. Così come nel gioco surrealista “Le cadavre exquis” gli artisti si riunivano e affidandosi alla casualità, davano vita ad un componimento poetico o figurativo che si collegasse all’inconscio creativo di ognuno; anche la TAG vuole affidarsi al caso e alla coralità.

Invitiamo dunque artisti di qualsiasi provenienza e livello tecnico a portare un segno della loro creatività in galleria, senza alcuna indicazione tematica o discriminazione tecnica, per dar forma ad una esperienza eterogenea e stimolante; ogni mese, per sua natura, diversa.

L’evento vuole dar luce ad una nuova visione dello spazio espositivo, come un luogo dove scultura, pittura, video, fotografia, performance ed installazioni, si possano incontrare senza regole, come pura manifestazione libera dell’estro creativo degli autori. Una galleria in grado di far incontrare gli artisti tra di loro e al pubblico che a sua volta potrà liberamente entrare a far parte dell’evento, con la possibilità di passare una giornata con gli autori e dire la propria sulla mostra!

Gli ospiti avranno infatti la possibilità di esprimere le proprie preferenze votando il migliore artista della collettiva e il miglior lavoro esposto (autore NON deve coincidere). I primi classificati, di entrambe le categorie, verrano pubblicati sul sito della TAG – Tevere Art Gallery.

Exhibition:

Sabato 28 e Domenica 29 Gennaio dalle H. 20.00 alle H 00.00

Sabato 28 Gennaio:

• h. 20.00 Allestimento mostra aperto al pubblico
• h. 21.30 Concerto di Andrea Martucci – Cantautore; voce, chitarra
• h. 20.00 – h. 00.00 Drink Bar, Cena…

Domenica 29 Gennaio:

• h. 20.00 Apertura mostra
• h. 23.00 spoglio dei voti e annuncio dell’artista e dell’opera più votati
• h. 20.00 – h. 00.00 Drink Bar, Cena…

Ingresso Gratuito
Tessera TAG – Tevere Art Gallery obbligatoria

Artisti in mostra:

  • Ilaria Aprile
  • Giulia Barone
  • Laura Bernard
  • Billy
  • Paola Cacciatore
  • Alberto Cantoni
  • Rosaria Isabella Cavallaro
  • Massimo Centaro
  • Emanuela De Marinis
  • Francesco Della Manna
  • Paola Desideri
  • Enact
  • Evas
  • Walter Festuccia
  • Serena Galluzzi
  • Barbara Gioiello
  • Luana Guerrisi
  • Barbara Elisabeth Kreisl

  • Barbara Lalle
  • Raffaella Lupoli
  • MAY/A
  • Dario Marcozzi
  • Adriano Necci
  • Ilaria Occhigrossi
  • Maurizio Perissinotto
  • Ilaria Piccolo
  • Evandro Pierdomenico
  • Simonetta Piroddi
  • Silvia Proietti
  • Marina Pulcini
  • Barbara Racioppi
  • Re Barbus
  • Claudia Romagnoli
  • Matteo Sciotti
  • Filomena Vezza

Esito delle Votazioni del pubblico:

Lo spoglio delle schede © Vera Castellucci

Ilaria Piccolo

Artista più votato a “Il Cadavere Squisito #15”,  28 – 29  Gennaio 2017

Film si not dead

Ilaria PEQUENO Piccolo è una studentessa di lingue e culture di venti anni, appassionata di arte e fotografia di cui approfondisce quella parte "dimenticata" per lungo tempo e oggi in fase di rinascita, quella fatta di rullini, sviluppi e manualità. Ilaria dice:" la fotografia analogica è un continuo gioco di creatività, libera inventiva, imprevedibilità; l'opportunità di dare spazio alla mia fantasia. L'attesa, la sorpresa, e l'irripetibilità dello scatto sono gli elementi che rendono l'analogico speciale. Tutto rimane sospeso fino al momento dello sviluppo."

La sua tecnica fotografica è fatta di contrasto, luce nella lente, sfumature e doppie esposizioni, le quali le permettono di produrre composizioni quasi astratte. Nulla nell'esecuzione è automatico. Il suo amore per le pellicole e la sua ricerca stilistica la sta portando a sperimentare particolari rullini come il Red Scale XR o il Black and White, a giocare con la sensibilità e le grane, con lo sviluppo.

"I miei scatti sono un intento di catturare e rendere immortali momenti particolari:  la scoperta di paesaggi nuovi viaggiando di città in città, il ritratto di qualcuno che amo, un momento di dolce spontaneità di una bambina che segue la musica."

Le foto fanno parte del progetto "Film is not dead" con il quale Ilaria vuole ridare vita alla bellezza dell'analogico, mostrandone la versatilità in tecniche e stili;  vuole sottolinearne il potenziale creativo che tutt'oggi può ancora avere, dando la possibilità agli artisti di realizzare foto uniche ed estremamente personali. L'unicità di queste immagini è data dallo sviluppo e dalla stampa che mai si ripeteranno, mentre la forte componente soggettiva è data dalle mani del fotografo che, nelle vesti di stampatore, si immerge fisicamente nel suo lavoro dandogli forma; e sono proprio questi gli aspetti che rendono immortale il fascino della fotografia analogica, che colpisce tutti e può coinvolgere anche una giovane ragazza di vent'anni come Ilaria, che sommersa dagli infiniti input del nostro tempo, fa un passo in dietro e si prende il SUO tempo per tornare al passato.

Re Barbus

Artista più votato dagli Artisti a “Il Cadavere Squisito #15”,  28 – 29  Gennaio 2017
Opera più votata  a “Il Cadavere Squisito #15”,  28 – 29  Gennaio 2017

Di incontri mancati, cose perse

“Re Barbus è uno pseudonimo nato per gioco rimasto per scelta”.

Si forma a Roma frequentando il V Liceo Artistico Statale e poi l’Accademia di Belle Arti dove si laurea nel 1998

Nel 2011 consegue un Master di I livello in “teatro, foto, video e mediazione artistica”, presso la Pontificia Università Antonianum di Roma.

Dal 2002 al 2004 segue il corso base e avanzato di fotografia presso la scuola Scienza e Tecnica di Roma.

Nel 2001 prosegue con un corso breve di sviluppo e stampa in B/N presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma. Nello stesso anno frequenta un corso di Specializzazione all’uso della Multivisione, organizzato dalla Regione Lazio;

Nel 1993 segue il corso biennale di fumetto presso la scuola COMICS di Roma.

Seguono gli anni del Master in Counseling Artistico-Espressivo e Danza Movimento Relazionale-Creativa, durante i quali approfondisce il suo interesse per il foto-collage facendolo diventare un mezzo potente di auto-consapevolezza che utilizza personalmente all’interno del contesto terapeutico: “Il foto-collage mi permette di andare in profondità, di ripercorrere un vissuto interiore anche quando questo mi è ancora poco chiaro e la fotografia mi permette di vedere il risultato visibile, tangibile di quel mondo interiore. La mia ricerca al momento è creare un ponte tra quello che si muove interiormente e quello che rendo visibile e per monitorarmi e continuare a dialogare con me stessa ho ancora bisogno di entrambe le esperienze”.

I collage di Re BARBUS, riscuotono sempre molti apprezzamenti, facendo scoprire agli altri artisti il potenziale di questa tecnica, e comunicando messaggi che, per quanto “ambigui” o a volte criptici, arrivano comunque alle orecchie e agli occhi di tutti. Proprio per questo vogliamo fare una domanda a Re Barbus, che ci aiuti e vi aiuti a capire meglio il suo metodo di lavoro:

COS’E PER TE IL COLLAGE?

“Gli ultimi cinque anni di formazione mi hanno dato la possibilità di incontrare il collage al quale mi sto dedicando con molta passione; tecnica che mi ha permesso di ritrovarmi e rispecchiarmi : Io sono il risultato di esperienze assai diverse tra loro che mi hanno permesso di ricompormi e ritrovarmi in un’immagine unica. Sono una persona fatta di strappi, di ritagli, di accostamenti, di strati...di parti mancanti ed altre sproporzionate...Io sono il collage di me stessa.

Attraverso la tecnica del collage, vivo l’esperienza di mettere in scena la mia fiaba interiore, mantenendo intatte le difese, senza necessità di raccontare a voce; come un teatro nel quale posso muovere i miei personaggi inventando o raccontando storie che sento la necessità di far emergere. Fermo in un istante: il “mio sentire”, ed è un po’ magia e un po’ sorpresa perché inizio a raccontare per ritrovarmi ad ascoltare.

Parto da uno stimolo esistente, ( una immagine, una forma, un ritaglio...) mi riconosco in questo, lo aggancio alla mia esperienza interiore e ritagliandolo, lo modifico in qualcosa che mi somigli e che parli di me, permettendomi così di far emergere vissuti interiori e fare spazio ad altre esperienze.

E’ il sentirmi nel sentire, e viceversa.

Si tratta di una relazione viva tra i diversi ritagli, tra le diverse immagini nate con scopi comunicativi differenti, che io stessa chiamo e raduno per raccontare insieme un messaggio condiviso”.

In questa edizione della nostra collettiva, Re BARBUS ci ha fatti camminare in bilico sul filo delle cose non dette, delle azioni non fatte; il suo collage dalle parole dell’autrice:

“Di incontri mancati, cose perse

…In fondo siamo fatti anche

di quello che non riusciamo a

trattenere tra le mani

Ci sono incontri che non possono essere vissuti, che rimangono separati. Quel filo è come il luogo dove archiviare le emozioni, gli abbracci sognati, le parole non dette, gli sguardi non fatti, tutto il  sospeso di un sentimento mancato.

Ho interpretato quel filo come uno spazio virtuale fatto di immaginazioni. Ho inteso quel filo come...un I Cloud!”

Giulia Barone

Opera più votata dagli Artisti (ex aequo)  a “Il Cadavere Squisito #15”,  28 – 29  Gennaio 2017

Out of my body

In questa edizione de “Il Cadavere Squisito” ci siamo potuti divertire con una nuova entrata per la nostra collettiva, la giovane artista Giulia Barone.

Fotografa, nasce a Roma nel gennaio del ’94, studentessa al terzo anno di Decorazione all’Accademia di Belle Arti di Roma. Dopo uno studio Classico si dedica alla fotografia e la utilizza come strumento d’espressione e sperimentazione.

Giulia é una fotografa, una di quelle che non si limita a cercare di riprodurre il reale o a renderci la propria interpretazione di esso, é piuttosto una di quelle fotografe che utilizza il mezzo per interrogare ed interrogarsi, tratta di temi personali e introspettivi e lavora sulla ricerca di una realtà mutevole.

L’opera presentata si intitola “Out of my body” un' installazione che lavora sulla percezione della realtà, alla quale non appartiene un senso univoco ma é mutevole in base a chi la osserva. Le intenzioni esplicite dell'autrice:” invito lo spettatore ad interagire ed invadere la mia installazione, a toccarla e muoversi con essa, lasciandolo trovare ciò che sta cercando, che sia una nitidezza maggiore della foto, uno zoom sul dettaglio, o un non vedo niente”.

Maurizio Perissinotto

Opera più votata dagli Artisti (ex aequo)  a “Il Cadavere Squisito #15”,  28 – 29  Gennaio 2017

dAdA Satie

Maurizio Perissinotto nasce a Tripoli nel '63 ed oggi abbiamo l'onore di vedere le sue opere poiché sbarca a Roma con i suoi genitori italiani negli anni '70...il che ci pare una precisazione, fatta dall'autore, rilevante specie di questi tempi, come lui stesso sottolinea!

La sua è una formazione artistica, che lo porta prima al teatro, in qualità di scenografo e costumista, poi al teatro di figura per il quale realizza marionette e spettacoli. Contemporaneamente Maurizio lavora come illustratore e dipinge. La sua pittura ad olio si avvale di diversi supporti, la tela ma anche il metallo e soprattutto si nutre di diverse ispirazioni, il mito, il Romanticismo Tedesco, la letteratura, sono queste le tematiche affrontate dall'autore nelle diverse mostre che lo vedono in giro per l'Italia.

Per la quindicesima edizione de "Il Cadavere Squisito" Maurizio ha presentato un'installazione in stile Dada. Appeso alle pareti della Tag abbiamo ritrovato un teatrino pronto ad animarsi, le pagine di un libro che hanno preso forma, un sogno tridimensionale, insomma un'opera che tanto diceva quanto quello che nascondeva, un ready made che ci ha confusi e incantati: "dAdA Satie", ecco come ce lo presenta l'autore:

"La mia idea nasce come un gioco che utilizza il linguaggio del ready-made di Duchamp. Il titolo “sogno di pianoforte” è chiaramente dedicato a Erik Satie ed allude a questa libera associazione di oggetti e di forme che danzano ritmicamente tra loro, ammiccando a quell’epoca folle dalla quale nascevano nuovi e sorprendenti linguaggi artistici. Questi piccoli vecchi oggetti di forme diverse costruiscono  un percorso in stile DADA. Vecchi cassetti e oggetti minimi come una strana partitura si dispongono in un caos ordinato e bizzarro, uno spartito dove  gli spazi e il ritmo della musica di Satie convivono con lui nell’ombra del fondo della scatola. Tutta l’opera sembra accennare ad un movimento come se questo strano teatrino fosse in procinto di accendersi, di mettersi in moto,  il filo elettrico con una spina allude a questo. Nella realtà tutto è fermo, fermo in un “tempo delle sfide” che forse oggi non ci appartiene più ma che sarà sempre per noi, che affacciandoci da questa finestra potremmo ricordare qualcosa che forse avevamo dimenticato."

Alberto Cantoni

Opera più votata dagli Artisti (ex aequo)  a “Il Cadavere Squisito #15”,  28 – 29  Gennaio 2017

La bella e la bestia

Alberto Cantoni nasce a Roma nel 1964; dopo aver frequentato la facoltà di architettura nel ‘ 87 apre un laboratorio specializzato nel restauro di mobili e oggetti antichi.

Per motivi professionali ha disegnato e realizzato mobili ed arredamenti, parallelamente ha approfondito esperienze di restauro su auto d'epoca e ha cominciato ad occuparsi di scultura lignea, arte che ormai porta avanti da circa venti anni, rimanendo fedele ai suoi principi guida: “credo nella qualità dei materiali, nei materiali naturali e nell'Arte classica”.

In questa edizione de “Il Cadavere Squisito”ha voluto mostrarci la scultura "La bella e la bestia" un intreccio dinamico di nervature lignee e  muscoli, che sublimano in una metamorfosi amorosa. Dal punto di vista tecnico Alberto ci ha spiegato che l’opera nasce pensando di sfruttare un blocco di legno che in prossimità della radice conteneva svariati orientamenti della sua venatura, questo ha reso possibile la realizzazione di due figure una verticale e una orizzontale; il resto è sorto direttamente adoperando una gamma di scalpelli da legno che si è soliti usare nel restauro dei mobili antichi.

Il risultato magnifico, è stato apprezzato da molti!

Foto inaugurazione: